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Riccardo Muti

Tre appuntamenti di Grande Musica Classica via satellite al cinema

CONCERTI 2011

Tre appuntamenti di Grande Musica Classica diretti dal Maestro Riccardo Muti
per la prima volta al cinema via satellite, con u’esclusiva introduzione del Maestro.

Riccardo Muti, sul podio della ‘sua’ Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, sarà il protagonista di un ciclo di appuntamenti musicali dedicati a Mozart, Jommelli e Donizetti in programmazione il 16 novembre, il 30 novembre e il 14 dicembre nelle sale cinematografiche italiane (proiezione digitale 2K e audio Dolby Digital 5.1);.

La ‘Betulia liberata’ nella doppia lettura di Mozart e Jommelli, registrate live al Ravenna Festival 2010, e il ‘Don Pasquale’ di Donizetti, eseguito in forma di concerto al Teatro Sociale di Como, saranno i tre titoli di questa mini stagione immaginata per le sale cinematografiche. Ogni proiezione sarà preceduta da una presentazione-introduzione, che Muti ha registrato appositamente per consentire allo spettatore una più approfondita comprensione del titolo e dell’autore.

Sarà un’occasione unica per assistere, fuori dai Festival di Salisburgo e di Ravenna, ad alcuni degli eventi che hanno caratterizzato il percorso avviato da Riccardo Muti nel 2007 per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento napoletano. Il progetto sulla ‘Scuola Napoletana’, dopo aver raccolto consensi entusiastici di pubblico e di critica con la riproposizione delle opere di Paisiello, Scarlatti e Cimarosa, ha incrociato quest’anno direttamente il genio di Wolfgang Amadeus Mozart che, dopo Niccolò Jommelli, ha musicato il testo di Pietro Metastasio ‘Betulia liberata’.

A Ravenna sono state effettuate, in Digital HD mediante unità mobile Broadcasting con elaborazione audio multicanale Dolby Digital, le riprese della ‘Betulia liberata’ nella versione musicata da Mozart (azione sacra in due parti) andata in scena nella cornice dell’ottocentesco Teatro Alighieri (regia di Marco Gandini, scene di Italo Grassi e i costumi del premio oscar Gabriella Pescucci); mentre il precedente ‘Oratorio per 4 voci, coro e strumenti’ di Jommelli è stato ripreso nella suggestiva cornice, dai mosaici dorati, della Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

“Il fatto che a soli 15 anni Mozart sia stato in grado di mettere in musica uno straordinario discorso sull’essenza di Dio – commenta Riccardo Muti – con la stessa profondità che si può cogliere nelle opere di Sant’Agostino, ci aiuta a comprendere il genio di un adolescente che del mondo aveva già capito tutto”. E’ sul lungo recitativo accompagnato posto in apertura del secondo atto, che Riccardo Muti si sofferma nel descrivere l’azione sacra ‘Betulia liberata’.

“L’opera di Jommelli – ricorda ancora il maestro – è l’espressione di un grande ingegno musicale: ci fa capire che quando Mozart ha composto la propria ‘Betulia’ era sicuramente a conoscenza di quella del maestro napoletano. Lo si intuisce dal modo e dalla misura in cui utilizza i recitativi accompagnati e il coro: il che, ancora una volta, ci conferma la grande influenza della musica italiana e in particolare della Scuola napoletana sui compositori d’oltralpe e, appunto, sullo stesso Mozart”.

Ad aprire il ciclo il Don Pasquale di Donizetti registrato in alta definizione al Teatro di Como e presentato ora nelle sale cinematografiche d’Italia: un’opera che ha segnato alcuni dei momenti salienti della carriera di Riccardo Muti, dal debutto a Salisburgo – invitato da Karajan – nell’ormai lontano 1971, e ancora l’anno successivo a Firenze, alla Scala nel 1994 e ancora al Teatro Alighieri nel 2006.

“Don Pasquale è opera ironica – sottolinea Muti – però come tutte le altre opere di Donizetti, la sua comicità, la sua ironia è sempre – e questo andrebbe sottolineato almeno tre volte – venata di una grande malinconia. Donizetti trova l’ironia e il sorriso su un libretto fantastico, perché il libretto del Don Pasquale è un libretto perfetto attraverso la capacità di piegare la musica alla parola e di piegarsi proprio al significato profondo di ogni parola per cui con pochi mezzi e con pochi cenni Donizetti è capace di creare, come nel caso di Don Pasquale, u’opera drammaturgicamente perfetta.”

Cuore del progetto è il desiderio di diffondere la cultura della grande musica classica attraverso un ciclo dall’alto valore formativo e didattico che possa coinvolgere appieno il pubblico di tutta Italia offrendo per la prima volta al cinema momenti unici e preziosi che allo stesso tempo sono strumenti di lettura e comprensione della storia della musica.



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